Ha viaggiato da Nord a Sud per raccontare la storia del nostro Paese
Fonte Articolo: Corriere delle Alpi | Autore: Silvia Zanardi
TREVISO – Ha viaggiato da Nord a Sud per raccontare la storia del nostro Paese attraverso le mani di chi lo costruisce e lo fa vivere ogni giorno. Sono mani che impastano, intrecciano, scolpiscono, battono, grattano, disegnano, levigano, cuciono. E lui è Thomas Quintavalle, giovane fotografo che vive fra Mestre e Berlino e ha deciso di immortalare l’essenza del Made in Italy conoscendo chi, da secoli, lo produce.
Nell’arco di oltre un anno, Quintavalle ha selezionato, visitato e ritratto una ventina di imprese con oltre un secolo di storia, dove la professionalità si tramanda di padre, in figlio, in figlio. Fino a domenica i risultati fotografici del suo progetto si possono vedere nella mostra “Le mani della tradizione”, a Treviso, negli Spazi Bomben della Fondazione Benetton.
«Tutte le aziende che ho scelto sono capisaldi del made in Italy con oltre cento anni di storia», dice l’autore. «Inoltre, dagli anni della loro fondazione, sono dirette dai discendenti delle famiglie che le hanno fondate». La Pontificia Fonderia Marinelli, che è il simbolo del viaggio di Quintavalle, è nata nell’anno mille ad Agnone (Isernia) come fonderia delle campane del Papa, ed è la seconda al mondo per anzianità di fondazione. Fra le immagini della mostra ci sono anche la Torrini, impresa di gioielli fondata dal capostipite Jacopo nel 1369; la Camuffo di Portogruaro, che costruisce imbarcazioni dal 1438 e che tra i suoi clienti celebri vanta Maometto II e Napoleone; le ceramiche di Ubaldo Grazia, azienda attiva dal 1500, e la laneria Fratelli Piacenza di Pollone, del 1733. Anche il Veneto, nell’esposizione del fotografo mestrino, offre il meglio della sua tradizione. Ci sono le immagini dell’incrollabile Tramontin & Figli, costruttrice di gondole dal 1884; la Bortolo Nardini, che dal 1779 produce acquavite e liquori a Bassano del Grappa; il cantiere nautico Crosera, sorto nel 1855 sulle rive del Piave; il calzaturificio Voltan di Stra, nato nel 1898 come primo calzaturificio a ciclo produttivo industriale d’Italia; il Lanificio G.B. Conte, fondato a Schio nel 1757 da Giovanni Battista Conte e la Keyline della famiglia Bianchi di Conegliano, che produce chiavi dal 1770. Fra le altre, ci sono la bottega Pascucci di Gambettola (Forlì-Cesena) e il pastificio Fabbri, che in un piccolo borgo nel cuore del Chianti produce pasta dal 1893.
«Nei miei scatti tratto allo stesso modo due mondi in apparente antitesi, quello aristocratico del prodotto finale e quello democratico dove operano artigiani e operai. Sono le due facce in cui si riconosce il paese» dice Quintavalle. “Le mani della tradizione”. Fotografie di Thomas Quintavalle. Palazzo Bomben, Fondazione Benetton, via Cornarotta, Treviso. Orario: da martedì a venerdì 15-20; sabato e domenica 10-20. Fino al 21 settembre.